Leggere
è un’attività che a molte persone non interessa, ma un’altra parte apprezza l’intrattenersi
nel leggere perchè è salutare per il nostro cervello e arricchisce il lessico.
A
scuola i professori ci fanno leggere alcuni libri che ci possano aiutare per
scrivere testi, commenti e in certi casi anche autobiografie.
Alcuni
ragazzi di 1^B della Scuola econdaria di Desenzano, hanno elaborato una recensione sul libro “Berlin” di Fabio Geda
e Marco Magnone.
BERLIN
– I FUOCHI DI TEGEL
LABORATORIO DI
LETTURA
Cosa
fareste se un giorno vi svegliaste e non ci fossero più gli adulti?
Cosa
fareste se un gruppo violento di ragazzi rapisse una persona a cui tenete
tanto?
Sareste
disposti a rischiare la vita per salvare uno sconosciuto?
Nora,
Jakob, Christa, Sven sono i protagonisti principali di questa
storia e hanno dovuto dare una risposta a queste domande.
Siamo
a Berlino , nel 1978. Un virus ha ucciso le persone dai 18 anni in su. La città
è divisa da un muro. Restano solo i ragazzi, divisi in gruppi (Havel, Tegel,
Gropiusstadt…).
Una
notte i ragazzi di Tegel rapiscono il piccolo Theo, nipote di Nora. E così ha
inizio la storia. Riusciranno le ragazze del Havel a ritrovare Theo? Sven,
Jakob e i ragazzi di Gropiusstandt le aiuteranno? Quali prove e avventure
dovranno affrontare?
Abbiamo
letto questo libro il lunedì pomeriggio e ci è piaciuto molto. Abbiamo letto,
discusso, immaginato cosa sarebbe accaduto se…
Ecco
cosa pensiamo di questo libro:
“Il
libro mi è piaciuto. La parte che ho preferito è stata quella in cui i ragazzi
sono stati rinchiusi in una stanza da quelli di Tegel. Mi chiedevo cosa sarebbe
successo poi...” (Elvine)
“Ho
apprezzato che Sven e Jackob abbiano deciso di aiutare le ragazze di Havel.
Hanno dimostrato coraggio. Consiglio tantissimo di leggere questo libro!”
(Kelly)
“Ho
vissuto un momento di suspense durante le tre prove che i ragazzi hanno dovuto
affrontare. Mi è piaciuto tantissimo il libro e che leggerò anche gli altri
libri della serie” (Anna)
“Mi
è piaciuto il modo in cui si sono comportati i ragazzi di Gropiusstandt perché
anche senza i genitori hanno mostrato di farcela, di aver coraggio a creare un
gruppo con regole giuste”. (Matteo)